Recita di Carnevale
Scherzo di carnevale
(La scenetta si svolge su una piazza da fiera tra Brighella, venditore di cialde, e Arlecchino).
Brighella (davanti al banco delle cialde) - Da Brighella, orsù venite; e le cialde sue sentite, fatte al gusto bergamasco, da condir con un buon fiasco.
Arlecchino - Anche tu alla bancarella, e che vendi, buon Brighella?
Brighella - Cialde calde.. ancor fumanti, ma, per te, saran pesanti... (tra sé e parte) Ci scommetto che Arlecchino non ha il becco di un quattrino!
Arlecchino - Belle invero!... (tra sé) Che disdetta rimaner sempre in bolletta!
Brighella - Bella gente; cialde uguali, fan passare tutti mali; e la spesa è ben meschina: cento lire una dozzina! E, su dodici, ecco qua: una in dono se ne avrà!
Arlecchino (tra sé) - Una in dono? O intesi male? Che pensata originale!
Brighella - Arlecchino, vuoi comprare? Vieni avanti; è un buon affare!
Arlecchino - Dimmi ancor: dodici cialde...
Brighella - Cento lire... calde calde!
Arlecchino - E una cialda.. hai detto tu...
Brighella - La regalo in sovrappiù!
Arlecchino (servendosi di una cialda ed allontanandosi in fretta) - Allor senti, buon Brighella: per intanto prendo quella e, per l'altre a pagamento tornerò un altro momento! (mangia la cialda fra le risa del pubblico).
Brighella - Il furfante m'ha giocato... Ah, il citrullo che son stato!