La poesia in vernacolo romano del secondo 800, almeno sino ai primi tentativi poetici del Pascarella e del Trilussa, vive come soggiogata all'ombra del poema di Belli, dal quale essa deriva non solo il linguagggio, ma anche i motivi e i temi più facili.
Come il Ferretti e il Chiappini, anche lo Zanazzo è un belliano puro.
Le scenette di genere costruite con bravura, attento comè il poeta al colore preciso e al particolare significativo - ricalcano i noti temi belliani.
La piscologia del popolano è elementare, fatta di bonaria saggezza, d'indifferenza che arriva fino al cinismo
Giggi Zanazzo, all'anagrafe Luigi Antonio Gioacchino Zanazzo (Roma, 31 gennaio 1860 – Roma, 13 dicembre 1911), poeta, commediografo, bibliotecario e antropologo. Studioso delle tradizioni del popolo romano e poeta in romanesco, Ritenuto, con Francesco Sabatini, il padre fondatore della romanistica. Trilussa è stato un suo allievo Giggi Zanazzo non riesce a sottrarsi al fascino del terribile affresco belliano quando compone il quadro di Roma dopo il Settanta. Stizzito e deluso nei suoi vaghi ideali di giustizia, nemico della novità, sospettoso del costume attuale, egli conserva una sua icastica efficacia nel colpire con spietata ferocia ogni classe sociale: ma il sonetto è tuttavia di impostazione belliana (Na gavetta de granci giornalisti / che rajeno carote a chi li paga). Giggi Zanazzo morì a Roma, a cinquantuno anni nel 1911.
Aldo Fabrizi (All'anagrafe Fabbrizi) (Roma, 1º novembre 1905 - Roma, 2° aprile 1990) attore, poeta, regista, produttore e sceneggiatore. Aldo Fabrizi è sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano di Roma. Aldo Fabrizi ha scritto Poesie romanesche.
Antonio Fascianelli. Non si conosce la data di nascita. Morto 1° settembre 1957, ed è sepolto al Cimitero del Verano di Roma. Antonio Fascianelli ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Cesare Pascarella (Roma, 28 aprile 1858 – Roma, 8 maggio 1940) poeta e pittore . Cesare Pascarella nel 1930 fu nominato accademico d'Italia, e nonostante la sordità e la misantropia, partecipa alle riunioni alla Farnesina.
Cesare Pascarella muore in solitudine e fu sepolto nel Cimitero del Verano. Il suo potere all'Accademia d'Italia venne attribuito ad Ada Negri, prima donna ad entrarvi. I suoi lavori, la biblioteca, fotografie, disegni e quadri furono compratii, con i diritti d'autore connessi,
dalla Reale Accademia d'Italia (oggi Accademia Nazionale dei Lincei) nel 1940. Cesare Pascarella ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Francesco Rufini ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Gioachino Belli (Roma, 7 settembre 1791 – Roma, 21 dicembre 1863). Nei suoi 2279 Sonetti romaneschi, scritti in vernacolo romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo.
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