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Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Il progetto

Me lo avevano da fanciullo detto

che anch’io ero un progetto

della divina Mente, che mai non mente.

Ora giunto al termine, non so

che sgretolato ponte sono stato.

Se scavo nella memoria vedo

transitare sul suo corpo d’arcobaleno

gettato nel vuoto, tra me e Lui,

gravità di pesi oscuri, varietà di persone

protese a incoraggiare i miei passi

su un sentiero che poco alla volta

avrei dovuto consolidare,

e altre ancora intese ad accendere

emozioni e passioni passeggere

come la felicità di un istante.

Pur se segnata dalla cieca brevità

e dalla sua ambigua logica,

mi resta un amore incondizionato

per la vita che nondimeno si dilegua

come il flebile grido nell’aria di uno

spiumato uccello nel suo fidato nido.

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