Poesia di Tony Basili
La panchina della memoria
Non son tranquillo, e mi dispiace
che non chiami, e che tutto sia finito:
Ma forse è meglio, eppure non ho pace
e sulla panchina, resto come stordito,
Ché qui scrivevi i tuoi intimi pensieri
Ed io a fianco m’accordavo la rima:
se conveniva usar mestieri o ieri
e se tutto poteva arrivare in cima.
Tu mi chiedevi, s’erano proprio veri,
i baci passati e se ancor la stima
meritassi, tra il frinire della cicala,
Mentre ero assorto ad usar la lima.
Ora che non ci sei, son da lei tornato,
Ma solo una voglia ci trova compagnia
Così sulla nostra panchina desolato,
Sto con l’affanno di tanta nostalgia
E così penso, come strana sia la via
Che ora qui mi ritrovo e che insensato
Ché mi accontento di un compromesso
Nel qual mi sento come un pesce lesso.
13-R- Villa Pamphili luglio 09