Poesia di Marino Moretti
Che vale?
Chinar la testa che vale,
che vale fissare il sole
e unir parole a parole
se la vita è sempre uguale?
Si discorre d’avvenire?
Si rammemora il passato?
Chi è vivo deve morire,
chi è morto è bell’e spacciato!
Poeti, dolci fratelli,
perché far tanto sussurro
se un lembo di cielo è azzurro,
se son biondi dei capelli?
Un po’ d’azzurro (che vale?)
ed un po’ d’oro, un riflesso
d’oro… Ma il mondo è lo stesso,
ma la vita è sempre uguale!
Non c’è né duolo, né gioia,
non c’è né odio, né amore;
nulla! Non c’è che un colore:
il grigio; e un tarlo: la noia.
Chinar la testa che vale?
Che vale fissare il sole?
Ciò che vorresti non vuole
Quei ch’è più forte, o mortale!
Non c’è né duolo, né gioia,
non ci son luci, né ombre:
il grigio, il grigio che incombe
sui cuori, e il tarlo: la noia!
Questa è la strada del bene,
questa è la strada del male:
star troppo a scegliere che vale?
Peuh! Quella che viene, viene!
da Poesie scritte col lapis