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Poesia di Marino Moretti 
Il giardino della stazione

Giardino della stazione
di San Giovanni o San Ciro
tutto fiorito all'ingiro
di fiori della passione,

chiuso da siepe corrosa
di brevi canne sottili
cui s'attorcigliano i fili
de' bei convolvoli rosa!

Brilla nel mezzo un tranquillo
disco di limpida vasca,
oscilla un petalo e casca
presso il minuto zampillo;

par che gli zefiri mossi
lancin le blande farfalle
su le gaggie, su le palle-
di-neve, sui cacti rossi;

che il sol, disceso da un regno
d'oro, d'azzurro, d'opale,
entri siccome un mortale
dal cancelletto di legno,

mentre la buona stazione
che s'alza rosea d'accanto
dice il suo nome di santo
quasi con circospezione!

E noi si va chi sa dove,
poveri illusi, si va
in cerca di felicità,
verso città sempre nuove,

verso l'ignoto e la sera!
Invece lì nel giardino
veduto dal finestrino
c'è tutta la primavera!

E c'è una gaia fanciulla
che ride un riso sereno
e non si cura del treno
e non si cura di nulla...

Giardino della stazione
di San Martino o San Celso
con quel cipresso o quel gelso
che a lato fa da padrone,

giardino di devozione
che ascolta attento e tranquillo
la voce dello zampillo,
il rombo del calabrone!

Chi scenderà dal vagone
per rimanere ed amare
le tue belle iridi chiare,
figlia del capo-stazione?

Leggi le Poesie di Marino Moretti 

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