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Poesia di Gilberto Finzi
Alla pianura cuore dell'inverno 

Alla pianura cuore dell'inverno,
a questa casa dall'edera già morta
tesa sui muri come nervo ed osso,
guarda la fòlaga, e volando
fora la nuvola lontana.
Città d'Egitto mitica e sabbiosa
Tebe vedrà le fòlaghe
chine sui sassi a cercar l'acqua
insieme alla cicogna di Norvegia;
intanto qui vicino a casa
fùmiga lenta una nebbia di lago,
grigio è il cavallo che biàscica fieno
presso le stanghe dei carri arrugginiti.
L'ultimo lembo dell'estate
imputridito pende dall'olmo,
e dove stava il vecchio
svelto aggiustando le sedie di casa
la triplice punta dei forconi
insegue il cielo dietro i pagliai!

Gli uccelli di passo (che cioè compaiono in Italia solo per qualche tempo, durante le loro migrazioni stagionali), dirigendosi a sud, sorvolano una pianura padana che già si prepara alle nebbie e all'inverno. E da terra, da quel paesaggio che si fa ogni giorno più grigio e spento, li segue, forse con un po' d'invidia, l'occhio dell'uomo costretto a trascorrere nella sua «casa dall' edera già morta » i lunghi mesi che verranno.

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