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Poesia di G. Visconti Venosta










La partenza del crociato














Fu alle nove di mattina
che l'Anselmo uscia bel bel,
per andare in Palestina
a conquidere l'Avel.

La cravatta in fer battuto
e in ottone avea il gilè,
si viaggiava, è ver, seduto
ma il cavallo andava a piè.

Da quel dì non fè che andare,
andar sempre, andare, andar...
quando a piè di un casolare
vide un lago, ed era il mar!

Sospettollo... e impensierito
saviamente si fermò.
Poi chinassi, e con un dito
a buon conto l'assaggiò.

Quando presso ai Salamini ,
sete ria incominciò,
e l'Anselmo coi più tini
prese l'elmo, e a bere andò.

Ma nell'elmo, il crederete?
c'era in fondo un forellin
e in tre dì morì di sete
senza accorgersi il tapin.

Passa un giorno, passa l'altro, .
mai non torna il guerrler
perch 'egli era molto scaltro
andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa,
ma sul fondo non guardò
e così gli awenne questa,
che mai più non ritornò.
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