Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Nel giorno dei morti
Dall'alto del cipresso il canto
di un fringuello
doloranti visitatori salutava
sulla porta del camposanto.
Stupivano i gialli crisantemi
tra le mani del fanciullo
e nell'aria, senza tregua,
si susseguivano i trilli dell'uccello,
quasi come a voler contare
ad uno ad uno i petali di ogni fiore.
Fiore benedetto, di mestizia
profumato, che sul freddo marmo
va a donare la propria vita
a chi più non ce l'ha, a un bimbo,
a un vecchio, ricco o povero,
a tutti quelli che hanno percorso
con dolore e con amore il sentiero.
Tremerà quel fiore
nella silenziosa notte fredda
dei morti, rievocando la calda serra
e i suoi fratelli. Qualcuno
di quei morti può dirgli, con pietà,
che tutto col tempo se ne va?