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Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Il pane della guerra

Mi torna ancora alla mente
quella tua tosse, padre, che crebbe
la mia infanzia. M'annunciava
la tua presenza nella buia stanza,
la sera quando l'ora segnava
l'ordine dell'oscuramento prima
che arrivasse il rombo degli aerei.
Il vento che s'udiva alle finestre
invano portava i nostri cuori
lontano dai rumori di morte.
Appena percepibili corte ombre
s'addensavano alle pareti:
un pezzo di pane sulle mani
mi posasti che avidamente mangiai.
Quel pane che avevi serbato
per l'intero giorno in attesa
della mia bocca. Neanche
la dura crosta, tenacemente
mordicchiata dai miei denti di latte,
andò perduta: tornò nelle tue mani!

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