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Poesia di Rainer Maria Rilke 
Annunciazione

(Le parole dell’Angelo)

Tu non sei più vicina a Dio

di noi; siamo lontani

tutti. Ma tu hai stupende

benedette le mani.

Nascono chiare a te dal manto,

luminoso contorno:

io sono la rugiada, il giorno,

ma tu, tu sei la pianta.

Sono stanco ora, la strada è lunga,

perdonami, ho scordato

quello che il Grande alto sul sole

e sul trono gemmato,

manda a te, meditante

(mi ha vinto la vertigine).

Vedi: io sono l’origine,

ma tu, tu sei la pianta.

Ho steso ora le ali, sono

nella casa modesta

immenso; quasi manca lo spazio

alla mia grande veste.

Pur non mai fosti tanto sola,

vedi: appena mi senti;

nel bosco io sono un mite vento,

ma tu, tu sei la pianta.

Gli angeli tutti sono presi

da un nuovo turbamento:

certo non fu mai cosí intenso

e vago il desiderio.

Forse qualcosa ora s’annunzia

che in sogno tu comprendi.

Salute a te, l’anima vede:

ora sei pronta e attendi.

Tu sei la grande, eccelsa porta,

verranno a aprirti presto.

Tu che il mio canto intendi sola:

in te si perde la mia parola

come nella foresta.

Sono venuto a compiere

la visione santa.

Dio mi guarda, mi abbacina...

Ma tu, tu sei la pianta.

Dal Libro delle immagini

Traduzione di Giaime Pintor

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