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Poesia di Marino Moretti
La domenica di Bruggia

Chinar la testa che vale?
E che val nova fermezza?
Io sento in me la tristezza
del giorno domenicale;

del giorno crepuscolare
nel quale l’anima prova
il bisogno d’una nuova
solitudine e d’andare…

sì, d’andare fino a Bruggia
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che s’aduggia.

Qui nessun ti vuol più bene,
qui nessuno ti vuol più
e tu, dolce anima, tu
va pur dove ti conviene:

ti conviene fare un viaggio
per cacciare un poco l’uggia
ed andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio.

Oh dolcezza del mio cuore,
dei miei sensi un poco stanchi.
Vanno i cigni i cigni bianchi;
van sul pio Lago d’Amore;

van gli uccelli frettolosi
frettolosi sui canali,
vanno insieme uguali uguali
sotto cieli freddolosi;

nel mattino che par sera,
tra la nebbia fine fine
vanno insieme le beghine
le beghine alla preghiera,

nel mattino che par sera,
vanno unite unite unite
le romite le romite
le romite alla preghiera

vanno là presso l’altare
del dolcissimo convento
mentre io sento sento sento
un desìo folle d’andare…

sì, d’andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che s’aduggia.

nel mattino che par sera,
tra la nebbia fine fine
vanno insieme le beghine
le beghine alla preghiera;


nel mattino che par sera,
vanno unite unite unite
le romite le romite
le romite alla preghiera,


vanno là presso l'altare
del dolcissimo convento
mentre io sento io sento
un desio folle d'andare...


sÌ, di andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che si aduggia.


Nel viottolo dai tetti
rossi e azzurri, lustri e bassi,
fanno i lor piccoli passi
verso il ponte i zoccoletti;


nella piazza del Trecento
verso il pio Lago d'Amore
i mantelli di due suore
vanno via gonfi di vento;


in stanzette linde e tristi
presso tende di percalle,
sotto mani ossute,e giaUe
sboccia sboccia il punto mistico,


(i giacinti al balconcino
che s'affaccia sul canale,
i gerani al davanzale,
le candele all' altarino,


e sul tombolo i profili
di Suor Anna e di Suor Rita,
e il passare delle dita
intreccianti ratte i fili);


sotto aguzzi e lustri tetti,
sotto mani ossute e gialle,
sboccian facili i merletti
come i fiori dal percalle


e han l' odor di sacrestia
della tepida casina,
sotto un guardo di beghina,
sotto un guardo di Maria.


Ma poiché scende la sera
lascian tacite il lavoro
le beghine, e vanno in coro
vanno in coro alla preghiera;


e poiché scende la sera
vanno unite unite unite
le romite le romite
le romite alla preghiera;


vanno là presso l'altare
del dolcissimo convento
mentre io sento io sento io sento
il desÌo d'andare... andare...


sÌ, sÌ... andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che si aduggia.


O dolcezza del mio cuore,
de' miei sensi un poco stanchi!
Vanno i cigni, i cigni bianchi
sovra il pio Lago d'Amore;


lenta lenta ancora va
nei canali l'acqua verde
e co' suoi cigni si perde
nella grigia immensità:


e sull'umile città
che dal tempo s'allontana
piange piange la campana
dall'alto del Beffroi;

e nell'aria che s'annera
al cader del vecchio giorno )
piangon piangon tutt'intorno 
i carillons della sera. 

E in questo crepuscolare 
giorno che l'anima prova
il bisogno di una nuova
solitudine e d’andare…

e di andare fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio
per vedere un paesaggio
lagunare che si aduggia,

e di far questo viaggio
per cacciare un poco l’uggia,
fino a Bruggia, fino a Bruggia,
fino al vecchio beghinaggio!

da Poesie scritte col lapis

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