Poesia di Domenico Marras
Lacrime di sangue
Nella mia lunga e tribolata vita,
Purtroppo, tante, tantissime volte
Ho versato lacrime amarissime:
E sempre per ragioni non da poco.
Adesso, vista l'età veneranda,
Speravo di morir serenamente
E aver chiuso, finalmente, col pianto.
Invece no! perché tutti coloro
Che vengono appellati senatori
E deputati, da noi incaricati
A presentare ed approvar le leggi
Nell'interesse dell'Italia tutta,
Anziché agire tutti per tal fine
(come sarebbe stato lor dovere),
Si son sputati in faccia l'un con l'altro
Ed esibiti in furibonda rissa,
Mandando tutto quanto a catafascio.
Dopodiché, trascinandosi dietro
Un bel gruppo di giovani inesperti,
Si sono rinfilati tutti dentro
Palazzo Madama e Montecitorio.
Ma, ahimè! appena si sono riveduti,
Anziché far pace come sperato,
Si sono nuovamente accapigliati
E risputati in faccia come prima;
Coinvolgendo nell'accesa baruffa
Anche l'ardita squadra dei novelli;
Pure loro pronti a menar le mani
Ed a sputarsi in faccia l'un con l'altro.
A tale brutta visione, dagli occhi
Miei, sbarrati e gravemente feriti,
Sono colate lacrime di sangue.