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Poesia di Charles Bukowski
Che cosa diranno i vicini?

I miei genitori erano sempre dietro a chiederlo,
naturalmente non mi importava un fico
di che cosa diranno i vicini.
Mi facevano pena i vicini,
codardi che spiavano da dietro le tendine.
l'intero quartiere si spiava addosso
e negli anni trenta non c'era molto da vedere,
eccetto me che tornavo a casa ubriaco a tarda notte.
finirai per uccidere tua madre,
diceva mio padre,
e inoltre che cosa diranno i vicini?
Quanto a me pensavo di comportarmi
assai bene.in un modo o in un altro
riuscivo a ubriacarmi
senza avere in tasca
il becco di un quattrino.
Un trucco che mi sarebbe tornato
molto comodo più avanti negli anni.
A peggiorare le cose per i miei poverigenitori

cominciai a scrivere lettere al direttore
di un giornale a larga tiratura,
che, per lo più, venivano pubblicate
e sostenevano tutte
cause impopolari.
Che cosa diranno i vicini?

Chiedevano i miei genitori
ma le lettere producevano risultati
interessanti,  messaggi minatori,
incluse minacce di morte a mezzo posta.
inoltre mi misero in contatto
con certa gente stramba
convinta che io credessi a tutto quello che scrivevo.

La casa di Charles Bukowski a Los Angeles, dal 1931, il 2122 Longwood Aveneu.

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