Musica in piazza
Sulla piazza a scomparti di praticelli stenti,
Dove tutto, alberi e fiori, è castigato,
Gli asmatici borghesi strangolati dal caldo
Portano, il giovedl sera, imbecillità invidiose.
La banda militare, nel mezzo del giardino,
Oscilla i chepì nel Valzer dei pifferi:
Intorno, in prima fila, fa sfoggio il damerino;
Penzola il notaio dai ciondoli cifrati:
Benestanti in monocolo censurano le stecche:
Burocrati adiposi trascinano spose obese
Seguite da altre, cornàc ufficiose
Quelle coni falpalà che sembrano una réclame;
Sulle panchine verdi, i droghieri in pensione
Rinfocolano sabbia con il bastone a pomo,
E molto seriamente impugnano i trattati; poi
Tabaccano dall'argento, e riattaccano: «Insomma!...» ;
Estasiando sulla panca i fianchi rotondi,
Bottoni chiari e pancia fiamminga, un borghese
Si bea della pipa, da cuii traboccano fili
Di trinciato -già si sa, di contrabbando;
Lungo le verdi erbette ridacchiano i bull;
Col cuore intenerito dal canto dei tromboni,
Fumando rose, ingenui, i soldatini
Fan festa al pupo per irretir la serva...
Io, sbrendolone come uno studente, sotto
Gli ippocastani verdi, seguo le ragazze:
Lo sanno benissimo e volgono ridendo,
Dalla mia parte, gli occhi pieni di cose indiscrete.
Non dico sillaba: guardo intento la pelle
Di quelle nuche bianche ricamate di riccioli:
Sotto la blusa e i leggeri fronzoli, seguo
il tergo divino dopo la curva dell' omero.
Ho scovato ben presto lo stivaletto, la calza...
Arso da bella febbre, ricostruisco i corpi.
Loro mi trovano buffo, parlottano insieme...
E io sento baci salirmi alle labbra...
Arthur Rimbaud nel 1871 conobbe a Parigi Paul Verlaine, che per seguirlo abbandonò la moglie.