Poesia di Tony
Basili La vigna
-Mi piacerebbe ancora fare una vigna,
come quella che tenevamo al Collevivo,
ma era faticoso vangarla, benchè la tigna
mi spingeva, sicchè dicevo, se vivo,
voglio fare quel che mi viene in testa
e poiché di andare in giro sono schivo,
tra la natura rimango a far la festa,
pure per conseguir “virtute e conoscenza”,
per tutto il tempo che si vol che resta.
Così pensavo di attivar pur la semenza,
a far lo stesso e ad amare la natura
che tra le pieghe ti sa mostrar la scienza,
tutta quel che c’è da sapere e sì pura
che è filtrata dal Tutto e dal tempo
che ogni cosa scopre con man sicura;
e così ne iniziai a zappare un lembo
e poi un altro, e però trovai tosto
il terreno, e solo quando un nembo,
con la pioggia, un po' lo mettea a posto,
mi ci metteo con lena, ma era vana,
chè più in fretta l’erba da ogni imposto
ricrescea, sicchè pensai che forse
cambiar avrei dovuto e altra risorsa
mi venne in mente, e mi concorse
una motozappa, che mandavo di corsa
su quelle zolle e le frantumava,
e n’ebbi dal genitor del cor la borsa,
che in poco tempo tutto sminuzzava
il terreno, rendendolo soffice e bello,
che a vederlo tanto mi rinfrancava;
e questo c’ho ancora nel cervello,
che solo a far la terra trovo il filo
che mi porta a far questo e quello
ed a pensar mi porta mentre sfilo
un cespo di gramigna, a qualche fatto,
che credo giunga dall’alto e mi profilo
che in ognun di noi abbia tal contatto,
che sol si può attivare in questo modo
e di questo mi sento soddisfatto.
Ogni respiro però poi è per il lodo
a chi mi porta questo che descrivo
e così gioia ne provo e tanto ne godo.
Oggi me ne resto a casa e di ciò privo,
del camminar per i campi nella natura,
ma il tempo dà pioggia e lo schivo,
Mi metto in questo, ma non con molta cura,
chè da malessere mi sento intorpidito
ed alla terra e a camminare do cesura.
Ma se ci penso rimango stupito
a quanto aiuto mi giunga dal cielo
che quando sto così o vango, rapito
son d’ un tal pensiero e perciò, lo stelo
della mia esistenza, volgo verso l’alto,
ma non ci vedo molto che un velo
mi priva ancor di quel che pare smalto
che già abbiam provato che la cela,
la vista di quel che ci sovrasta e tutela.
20/22.1.25