Login

Pin It


Aldo_Palazzeschi

Poesia di Aldo Palazzeschi 
Il castello dei fantocci 

Vi sono alla proda del tetto
quattordici teste di marmo
corrose e annerite dal tempo,
La gente le chiama « i fantocci ».
Il grande castello è senza finestre.
La piccola porta di legno, corrosa dal tarlo ,
è scossa dal vento e sembra cascare,
La gente passando si volge e procede
a dinanzi al castello ch'è senza finestre.
Si sa di broccati, di seggiole d'oro,
di mobili grandi cosparsi di gemme ,
di cofani zeppi di perle e rubini: un tesoro;
si dice: « dal tetto si vede il bel mondo »
La gente passando si volge e procede
dinanzi al castello ch'è senza finestre.
La piccola porta di legno, corrosa dal tarlo,
è scossa dal vento e sembra cascare.
La gente passando si volge e procede
dinanzi al castello ch'è senza finestre.
Si sa di broccati, di seggiole d'oro,
di mobili grandi cosparsi di gemme,
di cofani zeppi di perle e rubini: un tesoro;
si dice: « dal tetto si vede il bel mondo ! ».
E solo « i fantocci» lo stanno a guardare.

Leggi le Poesie di Aldo Palazzeschi

La vista d'un antico castello esercita sempre un certo fascino; ma questo che l'autore presenta suscita anche un senso di misterioso timore per la presenza di quattordici teste marmoree che dall'alto del tetto, sembrano vigilare sul favoloso tesoro di cui parla la gente. 
Poesia di bella originalità, la cui lettura tiene come sospesi tra il mondo reale e quello dei sogni. Si noti il tono popolarcsco e quasi infantile, reso assai bene dal ripetersi dei versi a guisa di ritornello o di cantilena.

Pin It

Commenti