Biografia di Ippolito Nievo
Nacque a Padova nel 1831; studiò legge a Pavia e a Padova. Mazziniano, svolse un'intensa attività patriottica e subì nel 1857 un processo per vilipendio a causa della novella L'avvocatino. Viaggiò ripetutamente tra Milano e diverse città venete, fermandosi spesso anche nel castello avito, di Colloredo (Udine), in cui ambienterà la prima parte del suo maggior romanzo. Nel 1859 partecipò alla campagna militare con i Cacciatori delle Alpi e nel 1860 fu, sempre con Garibaldi, alla spedizione dei Mille.
Dopo le vittorie di Calatafimi e di Palermo rimase nell'isola a provvedere all'organizzazione politica e amministrativa.
L'anno successivo, mentre tornava dalla Sicilia con i documenti relativi alla spedizione, perì nel naufragio del vapore
«Ercole» fra Palermo e Napoli.
La sua attività fu prevalentemente narrativa, con una serie di racconti, Novelliere campagnolo del 1855-56, e alcuni romanzi Angelo di bontà, 1856, Il conte pecoraio, 1857, oltre al romanzo storico Confessioni di un Italiano, composto tra il 1857 e il 1858 (pubblicato postumo nel 1867 con il titolo Confessioni di un ottuagenario) e allungo racconto Il barone di Nicastro del 1859; di minor rilievo altri scritti e le tragedie in versi Spartaco e I Capuani. Oltre a saggi ed opuscoli politici, avrebbe lasciato alcune raccolte poetiche, dai Versi del 1854-55 a Lucciole del 1858 a Gli amori garibaldini del 1860; tradusse anche liriche di Heine e canti popolari greci.
Citiamo da Poesie, a cura di Marcella Gorra, Milano, Mondadori, 1970 (i due sonetti dei «Brani del giornale d'un poeta» fanno parte di Versi; «L'abisso» di Le lucciole; «In terra» ed «Epilogo» di Gli amori garibaldini).