Frasi di Piccole donne
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott
Louisa May Alcott (Germantown, 29 novembre 1832 – Boston, 6 marzo 1888) scrittrice americana. Conosciuta sotto lo pseudonimo A. M. Barnard. Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, che pubblicò, per la prima volta in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Per quanto il denaro sia una cosa buona ed utile, se non è accompagnato dall'amore e dalla virtù non vale nulla
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
L'oziare è contrario alla regola del nostro gioco
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Ho fatto del mio meglio: se non andrà vuol dire che dovrò matutate un altro pò.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Questa privazione non influirà sulle sorti della patria e gioverà moltissimo a moderare la mia vanità.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
I complimenti son tutte sciocchezze e tu non fare la sciocca e non guastarmi la mia gioia. Laurie è un caro ragazzo, mi piace e non ho nessuna voglia di sentire delle romanticherie.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Ecco perchè ha degli occhi così belli e modi tanto graziosi: gli italiani son tutti belli, - disse Meg che era un pochino sentimentale.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
È molto più semplice occuparsi dei difetti degli altri, che dei propri.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Cosa sai tu dei suoi occhi e delle sue maniere, non gli hai nemmeno parlato, si può dire! - la interruppe Jo che non era per niente sentimentale.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Ora se c'è una cosa irritante al massimo, quando si è ragazzi, è proprio il vedersi trattare da bambini. Il sentirsi poi
dire: «gira alla larga , è quanto di più mortificante possa accadere ad un personaggio fra i nove e i tredici anni di età.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Meg, ricordati che è tanto bello restare bambini il più a lungo possibile, fu il consiglio della mamma.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
I ragazzi diventano uomini migliori quando imparano ad usare i propri talenti, non come meri orpelli, ma come strumenti con cui forgiare il proprio avvenire.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Piacevole ed intimo il quadretto delle quattro sorelle intente a sferruzzare nella stanza dai mobili vecchi e comodi; fuori scendeva il crepuscolo e nevicava, dentro, nel grande camino, crepitavano allegre le fiamme.
Margaret, la maggiore aveva sedici anni. Tutta occhi e capelli, pallida ma abbastanza rotonda, aveva una bocca dolce e delle belle mani bianche di cui andava orgogliosa. Jo, quìndicenne, alta, magra dall'aspetto di puledro selvaggio, non sapeva che fare delle sue lunghissime estremità. Aveva una bocca decisa, naso buffo ed occhi grigi intenti, ora fieri, ora allegri o pensosi. I lunghi capelli erano la sua unica bellezza, ma stavano raccolti in una reticella di seta per evitare noie alla sua proprietaria. Spalle leggermente curve, mani e piedi grandi, abiti un po' cascanti e l'aspetto ingrato di una ragazza che si trasforma, riluttante, in donna: ecco Jo.
Beth era una rosea bambina di tredici anni con capelli fini e lisci, occhi vivi, modi riservati e voce mite; la sua espressione serena si turbava raramente: il babbo la chiamava «Piccola Tranquillità », ed il nomignolo le stava bene, perchè la piccola sembrava vivere in un mondo sereno dal quale usciva solo per incontrarsi con le persone che amava e stimava. Amy, la più giovane, era un personaggio importantissimo, almeno nella sua opinione per-sonale. Una bimba di fattezze regolari, bianca e bionda con occhioni azzurri ed una personcina snella della quale si preoccupava molto, e dal contegno di piccola dama.
Questo l'aspetto fisico; vedremo in seguito i caratteri delle quattro sorelle.
L'orologio suonò le sei. Beth, dopo aver pulita la pietra del focolare, vi posò un paio di pantofole. La vista di quelle vecchie babbucce rallegrò le ragazze: la mamma sarebbe arrivata tra poco! Meg smise di predicare, Amy lasciò spontaneamente la poltrona, Jo dimenticò la sua stanchezza, prese le pantofole e le avvicinò al fuoco, perchè si scaldassero.
Sono molto sciupate, Mamma ne dovrebbe comperare un altro paio.
Piccole donne - Piccole donne crescono - Little Women di Louisa May Alcott - 1868
Ci sono delle ore che non si possono descrivere. Bisogna viverle per capirle e quelle che seguirono il ritorno della mamma furono veramente meravigliose, ma indescrivibili.
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Senza regali, questo Natale non sembrerà neppure Natale, borbottò Jo, stendendosi sul tappeto davanti al fuoco. Com'è brutto esser poveri! - sospirò Meg, guardando il suo vecchio abito. - Non è giusto che alcune ragazze abbiano ciò che desiderano ed altre niente; aggiunse Amy con un po' di amarezza nella voce.
Abbiamo babbo e mamma e tra noi sorelle ci vogliamo tanto bene, - disse Beth dolcemente.
I quattro visetti illuminati dalla fiamma si rasserenarono per rabbuiarsi poi subito quando Jo osservò tristemente:
Il babbo non c'è e chi sa quando lo vedremo! - Essa non disse «forse non lo vedremo mai più», ma tutte lo pensarono, mentre il loro cuore correva al babbo lontano, là dove infuriava la guerra.
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Dove andate, ragazze? - domandò Amy entrando nella stanza delle grandi, un sabato nel pomeriggio, mentre Jo e Meg stavano vestendosi con un'aria misteriosa. che eccitava al massimo la curiosità della fanciulla.
Non ti riguarda i piccoli non devono fare tante domande! - le rispose seccamente Jo.
Ora se c'è una cosa irritante al massimo, quando si è ragazzi, è proprio il vedersi trattare da bambini. Il sentirsi poi dire: «gira alla larga, è quanto di più mortificante possa accadere ad un personaggio fra i nove e i tredici anni di età.
Amy si sdegnò e decise di scoprire, anche a costo di «seccare» per un'ora, dove andavano le sorelle:
Dimmelol potreste portarmi con voi. Beth è occupata con le sue pupattole ed io non so che fare fino a sera. Mi sento
tanto solaI - disse rivolgendosi a Meg.
Non possiamo, cara: non sei stata invitata - ma Jo interruppe: - Via Meg, non darle rettal Tu non puoi venire,
Amy, non fare la bambina e non frignare!
Lo so, vedete, che andate in qualche posto con Laurie: vi ho sentite ridere e parlare sottovoce, iersera, ed avete smesso quando sono entrata io. Non è forse vero che dovete uscire con lui?
Sì, andiamo con Laurie e adesso che lo sai, falla finita e smettila di tonnentarcil
Amy stette zitta, ma si accorse che Meg faceva scivolare in tasca un ventaglio:
Ah, ecco! ho capito andate a teatro a vedere sette castelli, ma vengo anch'io perchè la mamma ha detto che è uno spettacolo adatto anche a me: ho venduto i miei stracci ed ho i soldi per pagarmi il biglietto. Siete state perfide a non dirmelo in tempo.
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Non la perderai, cara. dovrai solo dividerla con Brooke, rispose Laurie per consolarla .
Non sarà più come una volta. Ho perduto la mia più cara amica.
Ci sono io, Jo! Non conto molto, ma ti starò vicino per tutto il tempo della mia vita, parola. - E Laurie era convinto di quanto diceva.
Grazie, ti credo, Laurie. Tu mi sei di gran conforto.
Bene, allora non essere così triste! Tutto va bene, Meg è felice come tutti quelli che le stanno intorno. Sarà bello vedere Meg nella sua nuova casa. Ci divertiremo molto quando sarà sposata, andrò in collegio e viaggerò. Faremo un bel viaggio anche noi, vuoi, Jo? Ti sorride questa idea?
Credo di sì, ma chi sa che cosa può accadere in questi tre anni? - domandò Jo pensierosa.
E' proprio vero. Ti piacerebbe guardare nell'avvenire per vedere quello che ci accadrà? - domandò Laurie. - lo sì.
lo non vorrei, invece; potrei vedere qualcosa di triste e tutti qui mi sembrano tanto felici adesso! Non credo che lo potrebbero essere di più.
Gli occhi di Jo fecero il giro della stanza rasserenandosi perchè lo spettacolo che si offriva loro era dei più piacevoli: babbo e mamma sedevano vicini, rivivendo quietamente il primo capitolo del loro romanzo, cominciato venti anni addietro. Amy faceva il ritratto agli innamorati che stavano in un mondo particolare la cui grazia nemmeno l'affettuosa matita della sorella avrebbe potuto riprodurre. Beth seduta sul divano stringeva la mano al suo vecchio amico e chiacchierava allegramente con lui che pareva sentire il potere meraviglioso della piccola che sapeva condurlo così bene per le vie serene che essa stessa percorreva.
Jo levò gli occhi rasserenata allo specchio che stava sul camino di fronte a lei: si vide riflessa con l'espressione seria che tanto le si addiceva e vide dietro di sè Laurie, appoggiato alla sua sedia, che le sorrideva con il suo sorriso più buono.
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