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Storia d'amore di Victor Hugo
Esmeralda e Quasimodo

Così  nasce un amore

Quasimodo si fermò sotto il portale maggiore. I suoi larghi piedi parevano saldi sul pavimento della chiesa quanto i massicci pilastri romanici. La grossa testa, folta di capelli, gli affondava nelle spalle come quella dei leoni che hanno criniera e sembrano non avere collo. Egli stringeva la fanciulla palpitante sospesa come un drappeggio bianco tra le mani callose; ma la reggeva con precauzione, quasi temesse d'infrangerla o di sciuparla.

Si sarebbe detto che la considerasse un oggetto delicato, squisito e prezioso, creato per mani ben diverse dalle sue.
A tratti, pareva non osasse sfiorarla nemmeno con l'alito.
Poi la stringeva tra le braccia, sul petto spigoloso, come il suo bene, come un tesoro, quasi fosse la madre di quella fanciulla; il suo occhio di gnomo, chino su di lei,
l'innondava di tenerezza, di dolore e di tenerezza, di dolore e di pietà, per poi
levarsi d'improvviso, stralunato.

Il gobbo e deforme Quasimodo si innamora senza speranza della giovane zingara Esmeralda, perseguitata dalle autorità di Parigi, istigate da  Frollo, perfido arcidiacono.
Victor Hugo immagina che la vicenda si svolga nel 1482, nel suggestivo scenario di Notre Dame, cuore oscuro della città di Parigi; l'inquietante cattedrale gotica è la vera
protagonista del romanzo.

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