Recita di Carnevale di Mimì Menicucci
Le maschere
(Una commediola che si può anche recitare)
(Entra il Carnevale vestito in maschera, con gli ... strumenti del suo mestiere: una maschera, alcune stelle filanti, ecc.),
Carnevale - Op là! Eccomi qua. Non mi conoscete? Ma sì, sono il Carnevale! Ogni anno mi sveglio e faccio la mia capatina.
Ma quest'anno ... un disastro! Nessuno più mi vuole. Ho bussato qua e là alle porte delle case, ma quando mi hanno visto, mi
hanno sbattuto la porta in faccia. - Carnevale? Macché Carnevale!
È morto e seppellito! Questo dev'essere un imbroglione! - Una malinconia! Camminando, sono capitato davanti a un teatro.
Là dentro si suonava, si ballava e allora ho pensato: - Questo è un luogo che far per me. - Sono entrato e un signore mi si è
presentato, dicendomi: - Desidera? - lo niente, sono gli altri che desiderano me, perchè quando arrivo io si balla, si suona, si canta
Quello è scoppiato a ridere. - Non c'è bisogno di lei per questo, perchè qui ci si diverte tutto l'anno! - Sono uscito con la coda tra
le gambe e ho pensato di ritornarmene al mio paese. Strada facendo ho, però, incontrato dei ragazzi in maschera e allora ho detto: -
Vediamo se ho più fortuna con loro! e così san capitato qui. È vero che vi sono simpatico? Sì? Meno male! Perchè vedete
(cantando):
Nessuno più ml vuole,
tutti mi caccian via
e non me l'aspettavo.
Oh, che malinconia!
Voi, spero, gradirete
Se qui si fa un po' festa
anche se in ricompensa
faccio girar la testa!
(Entrano di corsa le maschere allacciandosi con un braccio e agitando con l'altro il tamburello. Esse cantano il ritornello facendo
il girotondo a Carnevale)
Din dina dina din
Evviva il Carnevali
Fa cantar, fa danzar,
i dolci fa mangiar!
Din dina dina din
Viva il Carneval!
Viva, viva il Carnevali
Carnevale - Ecco qua i miei figlioli! Meno male che essi non sentono la vecchiaia e san sempre spensierati e allegri. Come va Arlecchino? Che mi dici di nuovo?
Arlecchino - Ho una fame!
Carnevale - Questa non è davvero una cosa nuova. Tu pensi sempre a mangiare e a imbrogliare il prossimo!
Arlecchino - Ho la pancia che mi suona come un tamburo! Che ci volete fare se il mio stomaco digerisce in quattro minuti e mezzo? (Vede Gianduia che mastica e gli salta quasi addosso)
Tu mangi!
Gianduia - Cioccolatini.
Arlecchino - Altro che cioccolata! Qui d vorrebbe un cappone arrosto! Ma tu mangi sempre quella roba?
Gianduia ( cantando) :
A Torino si mangian dolciumi
al mattin, mezzogiorno, la sera,
chè l'amar della vita annegare
nei dolciumi la gente oggi spera.
Pan di Spagna, torron, caramelle.
cioccolata, biscotti, fru-fru,
ma, con questo, che ci si guadagna?
mal di testa, di ventre e non più!
Coro (come sopra) - Din dina din ecc.
Carnevale - E tu Arlecchino, non ti presenti a questi signori?
Arlecchino - Come si fa a presentarsi a panda vuota? (cantando):
Voi tutti conoscete
qual siano le mie faccende.
io vado sempre a caccia
di cene e di merende.
Col fido mio compagno
poi saldo ogni questione
e pago ogni mio debito
con botte sul groppone.
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc
Pulcinella - ( che ancora non era entrato, entra trascinando le grosse ciabatte e ripetendo buffonescamente l'ultimo verso cantato
dal coro) Tarariero zum! Neh, guagliò, ce l'avite 'nu piatto 'e maccaroni?
Arlecchino - Caschi bene!
Carnevale - Anche tu sei affamato?
Pulcinella - Affamato? Dovete dire, idrofobo dalla fame!
Pierrot - (con aria di sdegno), - Che parole volgari!
Pulcinella - Eccolo, chistu poeta infarinato!
Arlecchino - (Investendo Pierrot da un lato). Volgare, un piatto di pastasciutta?
Pulcinella - (investendolo dal lato opposto). È 'nu timballo 'e maccaroni?
Arlecchino - (c. s.) Un pollo arrostito allo spiedo?
Pulcinefla.. (c, s.) È 'nu tacchino senza penne?
Arlecchino - (c. s.) Una lèpre in salmì?
Pulcinella - (c. s.) È 'nu fiasco de bon vì?
Pierrot - (tappandosi le orecchie) Ahimé, ahimé, questi ignoran- toni mi inaridiscono la vena della poesia!
Pulcìnella - Chistu dint'e vene ce tene 'a puvesia; Apposta è così bianco!
Arlecchino - Ma tu che mangi?
Pierrot - lo vivo di sogni!
PulcineIIa - E dimme' 'nu poco, nun te rimangono indigesti?
Arlecchino - E come campi?
Pìerrot - Di canzoni (cantando):
lo sono il malinconico
il pallido Pierrot
e canto alla mia bella
la serenata in do.
Al chiaro della luna.
il mandolin strimpello
ma la mia bella in faccia
mi sbatte lo sportello.
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.
PulcineIIa - Bella figura!
Pierrot - lo sono il poeta della compagnia e sogno ... sogno ...
Pulcinella - (con caricatura). lo sono il mangiatore della compagnia e mangio ... mangio ... (cantando):
Songo Policenella
A Napule so' nato
là dove tutti cantano
fino a perdere 'o fiato.
Pur'io come Pierrot
sogno belle canzoni
ma cchiù spesso me' sogno
'nu piatto 'e maccaroni!
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.
Pantalone - Bravo Pulcinella; meriti una ricompensa. Gli lancia la sua borsa che Pulcinella afferra a volo)
Pulcinella - (si affretta ad aprirla) Ah, padrone lustrissimo! Che San Gennaro benedetto vi facia vincere 'nu temo al lotto!
( deluso) Ma è vuota!
Pantalone - Guarda bene in fondo!
Pulcinella - Ce stanno cinque lire e forse so' pure false!
Pantalone - (cantando):
Me ciamo Pantalon,
la borsa ve lo disi,
però dela boletta
guardé che effetti sbrisi!
Tutti la voI smonzer
questa xe la question,
la zente se diverte
ma chi paga ... è PantalonI
Coro - (come sopra) - Din dina dina din ecc.
(Entra Rosaura di corsa, inseguita da Florindo)
Rosaura - Non ti voglio più vedere!
Florindo - Rosaura, per pietà!
Rosaura - Non ti voglio più guardare!
Florindo - Rosaura, per carità!
Rosaura - E con te non va' più stare!
Florindo - Tu m'uccidi, in verità!
Gianduia - Ecco questi che si bisticciano sempre! Farebbero meglio a mangiar cioccolatini come me!
Florindo - (gettandosi in ginocchio davantia a Rosaura) Perdonami, Rosaura, e t'assicuro che ti sarò fedele fino alla morte.
Rosaura - (con le spalle voltate) Prometti di non mentirmi mai più?
Florindo - Te lo giuro!
Rosaura - E che mi vorrai sempre bene?
Florindo - Te lo spergiuro!
Rosaura - (voltandosi) Allora per questa volta ti perdono. (Gli dà un bacio sulla punta del naso).
Rosaura - (cantando)
Sei tu che qualche volta
mi fai girar la testa!
Florindo - Sei tu che quasi sempre
sollevi la tempesta!
Rosaura - Sei tu che col mio cuore
ci fai la zuppa inglese!
Florindo - Sei tu che spesso spesso mi mandi a quel paese!
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.
Rosaura e Florindo - (cantando insieme):
Noi siamo gli sposini
che sempre litighiam,
ma dopo qualche istante
la pace rifacciamo
Ché se l'amar talvolta
non mostra le sue spine
diventa sì monotono
che presto vien la fine!
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.
Fortunello - (da dentro) È permesso?
Tutti - Chi è?
Fortunello - (c. s.) È permesso?
Tutti - (più forte) Chi è?
Fortunello - (c. s.) È permesso?
Tutti - (gridando) Ma chi è?
Fortunello - (facendo capolino) È permesso?
Pulcinella - Se lo domandi 'n'ata vota, te dò 'nu permesso deretro la schiena che te faccio revotà tre vote ...
Fortunello - Scusate, ma io sono molto vergognoso, molto peritoso, molto riguardo so .
Gianduia - Molto noioso .
Fortunello - Ho sempre paura di disturbare, di essere di disturbo, di essere un disturbatore ...
Pulcìnella - Mo' t'arrivo io 'nu piccolo disturbo ...
Gianduia - Ma chi sei?
Fortunello - (cantando),
lo sono Fortunello
che la jella ha rovinato,
la tasca ha sempre vuota
Fortunello sfortunato.
Ma se un giorno un'idea
mi balena nel cervello
ho trovato la fortuna
fortunato Fortunello!
Coro (come sopra) - Di dina dina din ecc.
Pantalone - Se sei disperato allora stai bene con me.
Colombina - (facendosi avanti tutta vezzosa) Del resto è il più simpatico della compagnia!
Arlecchino - (inoestendola ) Tu sta' al tuo posto!
Fortunello - (dondolandosi compiaciuto) Graziosa signorina, io sono molto sensibile al suo omaggio. Ma scusi, lei chi è?
Arlecchino - (correndo gli addosso col bastone) Ora ti faccio vedere io chi è!
Fortunello - (scappando per l ascena ) Per carità non mi bastoni, ché non ci sono abituato! (Arlecchino è fermato dai compagni
e desiste borbottando)
Colombina - (cantando):
Signore gentilissimo,
io sono Colombina
e d'Arlecchin la sposa
davvero assai carina.
Ma per lui sarebbe uguale
anche se fossi brutta
ché, quando gli offro il cuore
ei vuoI la pastasciutta!
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.
Fortunello - (va verso Arlecchino e gli stringe calorosamente la mano) Ha ragione, sa. Anch'io ho un debole per la pastasciutta!
Gianduia - (che era uscito, torna con .in piatto fumante di pastasciutta) Eccola qua!
Tutti - Evviva la pastasciutta!
Carnevale - Un momento. Prima dobbiamo ringraziare questi signori.
Tutti - ( cantando) :
Signori gentilissimi
noi siamo il carnevale:
vogliate perdonare,
non ci trattate male.
E se volete offrirei
almen due caramelle
vedrete che un altr' anno
ritornerem più belle!
Coro (come sopra) - Din dina dina din ecc.!
Cala la tela.