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racconti d'estate

Racconto di E. De Marchi
Il grano

Mi ricordo d'aver passeggiato, quando è vicino il raccolto, per. le campagne piene di frumento già maturo e bronzino.
Sentivo nell'aria un odore di pan fresco e il contadino mi diceva, con l'aria di chi possiede un gran segreto, che anche per quell'anno non si sarebbe morti di fame.

Infatti bastava guardar giù per vedere un mare di spighe, fra le quali frusciava l'alito caldo del mezzodì, piegarsi, incresparsi, prendere a vicenda il colore dell'oro, dell'argento e mandare scintillamenti, come vi fossero in mezzo delle lucciole.
Fra gambo e gambo, cresce il papavero scarlatto, e, sugli orli, la viola azzurra e la margherita; ronzano i mosconi, si alzano dalla strada nuvoli di polvere e schiamazzano centomila cicale
o più, al chiasso che fanno.



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