Racconto di Bino Sanminiatelli
Estate sull'aia
S'era di fitto meriggio. Ciuffi di margheritoni subivano appassiti la lunga giornata senza nuvole.
Il verso di una gallina intormentiva la quiete meridiana.
Un tacchino sbuffava, faceva dei giri cabalistici, si dirigeva furioso e inciucchito contro ignoti nemici.
Le cicale tempestavano il cielo con quel loro sfregamento metallico, quell'immenso inno di grazie alla stagione che non pativa mutamenti o crisi.
Giù dal tronco di un olmo calava una lucertola lungo una striscia di sole.
Si fermava ansiosa, boccheggiava col cuore che batteva sotto la pelle tenera.
Spariva sotto i blandi ombrelli delle zucche, fra le gallerie i pomodori rizzati sulle canne.