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Poesia di Rocco Scotellaro
Nel trigesimo di mio padre

In quei viottoli neri
una serata di queste,
sedevano le famiglie dopo cena
ai gradini delle porte,
contavano i defunti e i nati
dell'estate che correva.
E il contadino tardo che trascorse
per i monti sul mulo
con l'ultimo raccolto
passava salutando i suoi compari.
Una porta era deserta
del compare scomparso un mese fa.

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