Ricordi di Guelfo Civinini
Il fante
Il fante
Rivedo il fante infangato, riodo la sua voce quasi
umile, che si scusa. La piccola scarna figura si
ingigantisce: le sue parole quiete vincono il
fragore della battaglia. Non era un soldato
qualunque, era tutto il popolo nostro, tutta la
grande folla oscura generata dalla nostra terra,
che parlava con quella voce: erano tutti i fanti
d'Italia, il grande popolo minuto, l'eroica plebe
della guerra, quella che va a battersi senza
nulla sapere, senza nulla chiedere, sentendo
solo che è necessario. Lo vedo ora lassù,
nella sua trincea tempestata dai cannoni austriaci,
il piccolo fante meridionale. E' rannicchiato
sotto il parapetto, come in agguato
Accanto a lui sono altri soldati, che sembra
gli rassomiglino. Ad un tratto una voce
grida: «Avanti, alla baionetta!". La fila
rannicchiata scatta in piedi, si slancia fuori dai
ripari. Molti cadono. Qualcuno s'arresta
incerto. «Avanti!" grida ancora la voce. E il
battaglione riprende ancora il suo slancio, e
il piccolo soldato è fra i primi, trascinato
dalla voce del suo maggiore, del superiore
di cui non sapeva il nome.
umile, che si scusa. La piccola scarna figura si
ingigantisce: le sue parole quiete vincono il
fragore della battaglia. Non era un soldato
qualunque, era tutto il popolo nostro, tutta la
grande folla oscura generata dalla nostra terra,
che parlava con quella voce: erano tutti i fanti
d'Italia, il grande popolo minuto, l'eroica plebe
della guerra, quella che va a battersi senza
nulla sapere, senza nulla chiedere, sentendo
solo che è necessario. Lo vedo ora lassù,
nella sua trincea tempestata dai cannoni austriaci,
il piccolo fante meridionale. E' rannicchiato
sotto il parapetto, come in agguato
Accanto a lui sono altri soldati, che sembra
gli rassomiglino. Ad un tratto una voce
grida: «Avanti, alla baionetta!". La fila
rannicchiata scatta in piedi, si slancia fuori dai
ripari. Molti cadono. Qualcuno s'arresta
incerto. «Avanti!" grida ancora la voce. E il
battaglione riprende ancora il suo slancio, e
il piccolo soldato è fra i primi, trascinato
dalla voce del suo maggiore, del superiore
di cui non sapeva il nome.