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Poesia di Gilberto Paraschiva
Le lacrime del bambinello!

Le lacrime del bambinello!
Sotto l'alberello avrei voluto fare
un bel presepio per ricordare
la nascita del Bambinello:
sarebbe stato molto bello!
Ma sono triste: è partita la mia compagna,
mi ha lasciato solo, solo con la mia cagna!
Riposi il bambinello nella mangiatoia
e dissi: Senza Te sarà un Natale di noia,
tristezza, dolore e pianto
e, quasi come per incanto,
vidi il Bambinello lacrimare,
assaporai le Sue lacrime: erano lacrime amare!
Duemila anni sono passati
da quando Lui nacque in una grotta,
mai più pensando di trovar gente corrotta
che, per denaro o per migliorar la situazione
potesse rendere infelici milioni di persone.
Tuo Padre sperava che facendoti venire al mondo,
tramite Te,
avrebbe portato pace, amore e fratellanza
ma in questo mondo sappi che non c'è creanza!
L'uomo non teme più la legge di Dio
per cui è tempo perso Bambinello mio!
Dovresti tornar, forse,  in carne ed ossa
perché il mondo subisca una vera scossa
e tutti possano posarsi una mano sulla coscienza
finendola coi vizi, crimini, e delinquenza!
Quando tutto questo si sarà realizzato
io, da quel dì, me ne sarò andato.
Ma, prima di andarmene, dico al lettore: "Fratello,
ricorda, ogni tanto, le lacrime del Bambinello!"

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