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Racconti di Poeti Emergenti


Ivana La Grasta










I tuoi occhi…







Forse fessure

Forse toppe di chiavi sconosciute, di porte mai aperte, nemmeno da te

Mondi sommersi che non ho mai esplorato

Fondi di dolore consistenti, come fondale argilloso

Forse i tuoi occhi sono feritoie per lanciare frecce infuocate, che dirigi soprattutto verso te stesso


Chissà se nelle donne che hai amato, nei capelli che hai accarezzato, quando le cullavi tra le tue braccia,magari immaginavi di cullare me, chissà se qualche volta hai scritto una canzone per me

Chissa se hai disegnato la forma del mio viso per sentirmi più vicina

Chissà se un giorno vedendo una bambina bionda hai immaginato fossi io

Forse ti sei fermato a sognare su di me, come io sto facendo ora con te, che non sai che ti penso e non nemmeno che titolo darti, se papà o solo Francesco

Chissa se negli uomini che mi sono piaciuti o che ho amato davvero cercavo di te…cercavo di raggiungerti…

Cercavo un abbraccio che non era abbraccio, un bacio che non era bacio… un padre che non era padre…che voleva essere amore ma non ci riusciva perché mancavi tu…che sei nei miei occhi nella nostre mani uguali… nella forme dei tuoi occhi tremendi perché racchiudono il tuo dolore…

Ancora non so, non so che nome darti se papà o Francesco, in qualunque caso tu sei tu, e io esisto anche grazie a te

Allora per tutta la vita non data, non concessa dalla vita stessa, accetta questo pensiero, che voli ovunque tu sia e ti protegga…
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