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Poesia di Gian Luigi Bonardi 
Endecasibillini 2009 


1


Basterebbe un sorriso, in questo regno,

che esprima le opinioni del passato

preparando al futuro un nuovo segno,

fra le certezze che avrai già studiato.

Partorirai secondo l’etichetta

tutto quanto non possa ostacolare

una foglia cresciuta in tutta fretta

sopra la sabbia, ove scintilla il mare.

2

La luce, giunta instancabilmente,

prenderà la tua mano per la via,

portandoti più in alto con la mente,

dopo una sosta presso un’osteria.

Sempre più in alto hai colmato il cielo.

Nel peggio dei ricorsi naturali,

dedicando fatica, tempo e zelo,

riscoprirai virtù universali.

3

La fabbrica di poveri è memoria

di vetri rotti, ove entrava neve

su sterpi, graminacee e cicoria.

Ora ti spetta un destino più lieve:

a cena fuori, pietanze speciali;

sarai capace di simpatizzare,

senza renderti conto avrai le ali

nel nuovo tirocinio del donare.

4

Difetti e astratte idee seppellirai,

completamente immerso in soldi e onore;

donando il cuore solo a chi vorrai

avrai gioie del mondo e caldo amore.

Nella valle incantata scorre un treno,

tra gli alberi agitati v’è un segreto,

c’è un’opinione da tenere a freno,

userai tatto e fascino discreto.

5

Starai davanti a creature immerse

ove canalizzare è impressionante;

lacrime e nostalgie avrai disperse

nel tuo futuro vago e appassionante.

Nella cruna dell’ago, indietro e avanti

starai sull’orlo della tua presenza

a riscoprire che, tra i pochi e i tanti,

c’è la formula della conoscenza

6

Muri puliti oltre il finestrino

per vivere in un mondo surreale,

puro e sereno fino dal mattino

abbracciato ad un pezzo d’ideale.

Risvegliati dalla monotonia

creando leggi per riempire un vuoto.

Non è distante il tempo che si avvia

a ricevere lodi dall’ignoto.

7

Scopri la strada regia del disgelo

spegnendo acqua e fondendo fuoco.

Più stelle delle stelle, nel tuo cielo,

son cose e vento in ciotole da gioco.

La timidezza non si butta al collo,

tutto l’anno ha bisogno di attenzione,

mi raccomando, non restare a mollo

a poca altezza, nell’agitazione.

8

Un tonfo conosciuto sulla soglia

l’ansia dissiperà nella tua stanza;

con la gioia degli altri, se avrai voglia,

farai condivisione di esultanza.

La verità ti renderà orgoglioso,

verso la linea diverrà certezza

ed un legame spesso faticoso

ricostruirai fra un bacio e una carezza.

9

Su un vassoio di rame cesellato

c’è commozione e riconoscenza.

Il mistero è in un cuore ipotecato

da vanagloria senza consistenza.

Una grande notizia va annunciata

alla vigilia di una nuova festa,

a scoprire il tesoro è la cognata

che offre la fortuna in una cesta.

10

La tromba d’acqua dentro la conchiglia

risveglia mezzogiorni luminosi,

corre nel mondo nuovo· ed assottiglia

la simpatia dei giorni più gustosi.

Occhi capaci di fregar la notte

tagliano via gli istanti più bizzarri,

recando fantasie di cose rotte

nell’ora che si dedica ai ramarri.

 11

Se fai a meno di svago mentale,

senza alzare lo sguardo verso il cielo,

la strada sotto i piedi ti è fatale

e dalla scala scendi a bruciapelo.

Dai retta alla giustezza di un proverbio,

abituati a fare coppia fissa,

non ti appoggiare ancora ad un diverbio

che potrebbe sfociare in una rissa.

12

C’è il tempo di scoprire buoni amici:

se vai oltre l’estremità del ponte;

scegli una percentuale di radici

e saranno per te la vera fonte.

Avvertirai la letizia di maggio

entrando in una scena a tinte forti,

senza problemi e con grande coraggio

raddrizzerai tutti i paletti storti.

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