Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele
Senza pietà
Tremanti nel dolore
ignobile del male e,
nel tremore da terremoto
siamo schiavi in entrambi i
sensi delle emozioni.
Lei, la vita
No! non si può lasciarla andare via
o sfuggirla per lagnarsi bene o male
oltre del compianto già compiuto
nudo e crudo tal un prosciutto
si resta all'asciutto a lacrimar.
Al computo sempre uguale
del male fatto per bene
a delle vite comunque :
"Nate per soffrire."
Ooh Dio non c'è studio,
non c'è inganno.... E' una
trappola che schettina
alla prima disgrazia arriva libertina:
Quella di essere scemati
sprovveduti si resta sopravvissuti.
Meglio morire!
Trattati così disabili per caso
il vivere è poi la disgrazia da digerire.
Terremotati nel corpo e nella mente
il non essere considerati
si è come essere ammazzati.
Senza pietà!