Poesia di Gabriele (Giampiero Iezzi) -
Orride parole
Orride corbellerie vestite di serietà concorrono
scalzi sul marciapiede della vita per vedere ciò
che in giro si dice del tempo pazzo che vive il
suo evento di follia. Alfine, la fine del mondo ingrato.
L'umano nel pregevole dialogo non ha carattere, non
è un essere consono per disquisire tale argomento.
Nel paesaggio le indiscrete parole andate in poesia
girano perchè scritte sui libri tali restano nello sgomento
di quelle pensate verbali che non hanno voce in capitolo
non ricordate per paura o pigrizia labili son le ombre di quelle
scritte anche se nell'error pensate le parole se dette di bocca
in bocca ricordate poi verificate sono in ogni scritto ben pesate.