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Poesia di Domenico Marras
Una novella vedova


Miei cari stimatissimi figli,

Adoratissimi miei orfanelli,

Anche se siamo molto poveri

E viviamo in un paese povero,

Perché povera è l'agricoltura

Della quale qui tutti viviamo,

Ed il vostro carissimo padre

Non è più con voi, amati figliuoli,

Né con me, sua addolorata sposa,

Perché volato su in Paradiso,

La vostra carissima mammina

Non vi lascerà morir di fame!

Per voi, la vostra mammina cara,

Sotto il rovente sole di giugno,

Andrà a spigolare tra le stoppie

Affinché non vi manchi mai il pane,

Spesso scarso in casa dei poveri;

Andrà nelle vigne a raspollare,

Affinché ci sia sempre la sapa

Per la vostra prima colazione;

Andrà anche a raccogliere le olive,

Affinché non vi manchi mai l'olio

Per fare le belle focaccine,

Delle quali siete molto ghiotti.

E neppure quello da mettere

Nella pentola del minestrone

O nella padella per friggere.

E con i sevizi domestici

Che presterà nelle varie case,

Vi comprerà tutti gli indumenti

Che vi serviranno, e, forse forse,

Riuscirà pure a comprar le scarpe.

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