Poesia di Domenico Marras
Rimembranza
I ragazzi, dice Don Abbondio, quando
non san cosa fare, si innamorano,
e mettono in seri pasticci, in croce,
un povero curato di campagna;
noi vecchi invece, quando non sappiamo
cosa fare, ricordiamo le cose
del passato, anche quelle che sembrano
senza alcun valore, insignificanti.
L'altra notte, per esempio, sapete
che cosa mi è venuta in testa, in mente?
ma non ridete, perché da ridere,
ve lo assicuro, non c'è proprio nulla:
mi sono venuti in mente gli asini,
tutti gli asini che c'erano ad Uri,
non solo Barattieri, Zanibboni
e Piricocco: l'asinello nostro,
l'asino di zio Francesco Simula
e l'asinello di zio Pietro Sechi,
amici nostri e vicini di casa.
Quindi, dai, a ricordarne stazza, manto,
carattere, e chi fosse il suo padrone.
Giuro che per buone quattro cinque ore,
cinque ore? per quasi l'intera notte
(perché alla fine li ho pure contati,
e se sbagliavo iniziavo da capo),
mi sono così tanto divertito,
come mai capitato da ragazzo.