Poesia di Domenico Marras
Morte e resurrezione
La mia lunghissima stearica,
accesa da oltre novant'anni,
e ridotta ormai al lumicino.
Qualche altro anno di luce ancora,
poi la fiammella si spegnerà
e per il mio corpo saranno
tenebre, ovverosia la morte.
Ovviamente del solo corpo,
certamente non dell'anima,
non dell'angelica farfalla,
la quale, libera dal corpo,
mentre i cari attorno alla bara,
tutti ancora legati alla terra,
vegliano e piangono la salma,
assieme all'Angelo Custode,
gioiosa, vola in Paradiso;
Regno dal quale era venuta
per dare dignità al mio corpo,
per far sì che bestia non fossi,
come alcuni credon d'essere.