Poesia di Antonio Basili
Le scie del cielo
E se al mattino quando appena sveglio
Stai ad osservare un cardellino
Che pilucca col becco da cesello
La pigna verde che ciondola sul pino
Ed un sopor ti prende all’improvviso
E in alto vedi il ciel di nebbia intriso,
Ché un aereo che è passato poco fa
Una scia ha lasciato molto densa
Di che tipo di merda non si sa
E nessun dei controllor par ci pensa
Ché questo cielo ricolmo di liquami
Uccide api, fiori, cani ed esseri umani.
Chissà se è il giusto per restar soli
O per governar su tutti senza riscontri,
Ci son certo oggi un surplus di ruoli!
E se diventassero tutti un po’ più tonti,
Chi comanda non dovrebbe faticare
A metter tutti quanti in un alveare.
Se con re o regina, non ha importanza,
Che eserciti il poter senza controllo,
Come in Levitano, in una stanza,
ed il popolo operar o perdere il collo
questo proprio credo abbian progettato
con queste scie che ciel tengono arato.
9.8.17