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Poesia di Angelo Michele Cozza 
Già annotta, impugno pensieri 


Il lume del giorno giunto al capolinea
consegnatosi al crepuscolo dispare:
già annotta, impugno pensieri.
Tra non molto sopraggiunto il buio,
inizierà la stesura delle prime bozze
sulla cronaca della giornata perduta.
Accortacciato per scoramenti,
e l’asse portante del mio tronco
torto da vespertini cedimenti
sarò testimone dell’apparire delle prime stelle
del resuscitare puntuale di un pallore lunare.
Qualcosa, di quanto vissuto, scampato al nulla,
purificato consegnerò al cuore,
fagocitato sarà ogni avanzo insapore
dalle fauci affamate delle prime ombre.
Dall’allumata finestra, simile ad astro isolato,
attratta e impazzita di luce, come in un rituale,
una falena verrà a suicidarsi in questa stanza
dove, insonne ostaggio, raccolto in fantasticherie
ascolto gli scricchiolii delle mie incrinature.
Prelevando dal caveaux del cuore
svalutate speranze, più impoverito
pagherò l’ultima rata di debito al giorno;
alla notte, chiederò in prestito altri sogni.
Se all’alba poi ancora sarò, pur squattrinato,
in qualche modo riscatterò
i solitari esosi istanti della mia vita,
un’altra imperscrutabile riga
interpreterò malamente del mio destino.

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