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Favola di Lev Tolstoj
L'airone, i pesci e il gambero

Un airone viveva presso uno stagno. Ma diventava vecchio e non aveva più la forza e la destrezza necessarie per prendere i pesci.
Pensò allora di rimediare con l'astuzia, cercando un sistema che gli permettesse di trovare il cibo senza troppa fatica.
Disse ai pesci: Voi, poveretti, non sapete quale brutta fine vi aspetta.
Ho sentito dire che certi uomini vogliono prosciugare questo stagno e vogliono prendervi tutti in una volta sola. lo conosco laggiù, dietro quelle collinette, un altro piccolo stagno.
Vi aiuterei volenti a salvarvi, ma sono piuttosto vecchio e faccio fatica a volare.
I pesci, spaventati, supplicarono l'airone di voerli aiutare.
Va bene! sospirò alla fine l'airone.
Acconsento. Sono vecchio, è vero, ma per voi posso fare uno sforzo.
Vi porterò nel piccolo stagno laggiù, ma non tutti insieme, per carità!
Vi porterò uno alla volta...
I pesci si rallegrarono e si misero a gridare: Prendi me, per primo! Prendi me!
Ed ecco che l'airone prende un pesce, lo trasporta nel campo vicino e se lo mangia.
Così, un pesce dopo l'altro, fece una bella scorpacciata.
Un vecchio gambero, che abitava nei pressi dello stagno, quando vide quello strano trasporto di pesci si insospettì e disse all'airone:
A me, ora! Trasporta anche me nel piccolo stagno!
L'airone lo prese nel becco, spiccò il volo e, giunto sopra il campo, fece per gettarlo a terra.
Ma il gambero, che aveva visto sul campo i resti dei pesci divorati, strinse il collo dell'airone tra le sue chele e lo uccise.
Poi fece ritorno allo stagno e raccontò ai pesci che erano rimasti, tutto ciò che aveva visto.

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