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Favola di Lev Tolstoj
I cani del San Bernardo

La Svizzera e l'Italia sono due paesi confinanti.
Le Alpi, una catena di alte montagne, separano i loro territori.
Le Alpi sono così alte che sulle loro vette la neve non si scioglie mai.
Per passare dalla Svizzera in Italia, si devono dunque attraversare le Alpi.
La strada valica il colle del Gran San Bernardo, e proprio lungo quella strada si trova un antico monastero. I monaci che lo abitano accolgono cortesemente i viaggiatori, offrono ad essi l'alloggio per la notte e pregano Iddio perché conceda loro un viaggio felice.
Sul Gran San Bernardo, il tempo è quasi sempre cattivo. D'estate, le nebbie avvolgono le cime e non si vede più nulla tutto all'intorno.
D'inverno, si scatenano violente bufere e la neve vi cade così abbondante che spesso raggiunge l'altezza di tre metri. I viaggiatori, a piedi o a cavallo, vengono spesso travolti da quelle tempeste e muoiono di freddo.
I monaci allevano dei grossi cani che sono stati addestrati per cercare le persone sepolte sotto la neve.
Un giorno. una donna si recava in Svizzera col suo bambino. Improvvisamente incominciò a soffiare una tormenta di neve. La tormenta era così fitta e impetuosa che la donna smarrì la strada, venne travolta e rimase sepolta sotto la neve.
I monaci, usciti dal monastero coi loro cani, rinvennero la donna e il bambino.
Riuscirono a rianimare il piccino e lo rifocillarono. La donna, purtroppo, era già morta.
La trasportarono in convento e la seppellirono nel loro cimitero.

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