Poesie e curiosità di Gennaio
Gennaio è il primo mese dell'anno in base al calendario gregoriano, è uno dei sette mesi con 31 giorni e si trova nella prima metà di un anno civile.
Il mese di gennaio trae il suo nome da Giano, il dio che i Romani raffiguravano con due facce: una rivolta al passato e un'altra all'avvenire. Giano fu re dell'antichissima Italia, e ospitò Saturno quando il vecchio dio fuggì per sottrarsi alle persecuzioni del figlio Giove. Il luogo ove Saturno si nascose fu chiamato Lazio.
Fu allora che Giano, per gratitudine, ebbe da Saturno il dono della prudenza e la facoltà di vedere nel futuro come nel passato. Anche al di fuori di questa leggenda, gennaio, essendo il primo mese dell'anno, ci invita a meditare sui giorni scomparsi e ci lusinga col mistero dei giorni che debbono ancora venire.
Iddio soltanto lo sa per noi... I Romani raffiguravano Giano con due volti?
In passato l’inizio dell'anno nuovo si festeggiava il 21 marzo, equinozio di primavera, invece per i romani era il 25 marzo. Inizio mutevole, per molto tempo non ci fu una data accolta da tutti, alcuni facevano iniziare l’anno
nuovo dal primo gennaio, chi da Natale o da Pasqua. Chiaramente si creavano difficoltà, siccome la Pasqua non cade in un giorno fisso, ma può oscillare tra il 22 marzo e il 25 aprile, e la durata dell’anno cambiava continuamente. Nel 1564, il re bambino di appena tredici anni Carlo IX, re di Francia, rese indegorabile la data
del primo gennaio come primo giorno dell’anno. Decisione accettata anche da altri paesi cattolici, mentre i protestanti non acconsentirono a una decisione di un re straniero.
Gennaio: Blue Monday, il giorno più triste dell'anno.
Il termine inglese Blue Monday ("lunedì triste") indica un giorno dell'anno, di solito il terzo lunedì del mese di gennaio, ritenuto essere il giorno dell'anno più triste per la polazione dell’emisfero boreale. Nel 2005 in un comunicato stampa
in cui si diceva di avere calcolato la data usando un'equazione. L'idea rientra nell'ambito della pseudoscienza, e l'equazione che ne è alla base forse è mancante di fondazione.
Il 21 gennaio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale degli abbracci. Istituita nel 1986 a Clio, una cittadina del Michigan, negli Stati Uniti dal reverendo Kevin Zaborny esortò i fedeli a superare la tristezza per la fine delle feste di Natale e capodanno, abbracciando le persone che incontravano. I parrocchiani accettarono volentieri alla richiesta. Cosi 21 gennaio diventò formalmente il giorno degli abbracci in tutti gli Stati uniti e, in poco tempo, in tutto mondo.
Il 27 gennaio è il giorno della memoria
Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale per non dimenticare le vittime dell'Olocausto. La scelta per il Giorno della Memoria di ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione
della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
San Giovanni Bosco
Il pane di Don Bosco. Mentre Don Bosco conduceva al pascolo le due vaccherelle, incontrò un altro ragazzo pastore e presero a fare merenda insieme. Ma quel ragazzo aveva un pezzo di pane nero e duro, mentre Giovannino aveva un pezzo di quel pane bianco appena raffermo, che sua madre non gli faceva mai mancare.
Il pastorello gli credette e mangiò il buon pane. Quel baratto si ripeté per molti mesi.
Durò tutta la vita di Don Bosco. Per sé il pane nero, per gli altri il pane fino. Per sé le amarezze, la lotta, la fatica, l'umiliazione, e ai suoi ragazzi l'allegra serenità.
Don Bosco aveva sofferto la fame negli anni del ginnasio.
Aveva incontrato la fame negli ospedali, nelle carceri, nei tuguri, e aveva detto a sé stesso che, fino a quando le forze lo avessero sorretto, ad ogni affamato avrebbe offerto un pezzo di pane.
Dare tutto a tutti, fino all'ultimo giorno. Stava per morire, quando disse: Guardate nel mio portafoglio e nel borsellino, credo che siano vuoti, ma se vi trovate un soldo, datelo a Don Rua. Don Bosco deve morire totalmente povero
Fu simile, allora, a San Francesco d'Assisi, che, in punto di morte, indossò la tonaca avuta per elemosina.
Gli ultimi tre giorni di gennaio sono detti giorni della merla.
Il fiore del mese è il garofano o il Galanthus.
2 Gennaio: S. S. Nome di Gesù
6 Gennaio: Il 6 gennaio è il mese dell’Epifania che “tutte le feste porta via”.
8 Gennaio: 1844 Nasce a Lourdes Bernadette Soubirous.
8 Gennaio 1336 Muore a Firenze, Giotto
17 Gennaio: S. Antonio abate, protettore degli animali.
17 Gennaio: 1524 Giovanni da Verrazzano sbarca per primo nella baia dove ora sorge New York.
20 Gennaio: S. Sebastiano, Mercante della neve; le galline ricominciano a deporre le uova
23 Gennaio: Sposalizio di Maria Vergine.
23 Gennaio: 1077 Umiliazione di Enrico IV a Canossa e incontro con il Papa Gregorio Vii
29 Gennaio: S. Francesco di Sales.
31 Gennaio 1888 Morte di S. Giovanni Bosco.
31 Gennaio:1958 Lancio del primo satellite artificiale americano - Explorer I.
La primavera di gennaio porta guai
Gennaio fa il peccato e maggio è incolpato.
Se nevica il dì di sant'Antonio, ancora venti giorni di freddo poi.
Gennaio e febbraio sono la chiave di tutto l'anno.
Sant’Agnese, il freddo è per le siepi (21 Gennaio)
La neve di gennaio diventa sale e quella d'aprile farina.
Gennaio forte, tutti i vecchi si augurano la morte.
Guardati dalla primavera di gennaio.
Gennaio non lascia nessuna gallina nel pollaio.
Non ha timor dell'orrido gennaio, chi ha buona pelliccia addosso e doppio saio.
Gennaio e febbraio son due mesi che vanno a paio.
A san Sebastiano, la violetta in mano.
Nel mese di gennaio, la vecchia può morire.
Gennaio fa i ponti, febbraio li chiude o li rompe.
Bello di gennaio, spesso brutto di febbraio.
Gennaio rigoroso, anno felice.
Bello di gennaio, spesso brutto di febbraio.
Se gennaio sta in camicia, marzo ti canzona.
Che Iddio ci guardi da un gennaio umido e caldo.
Se tu vedrai sol chiaro, sia marzo come gennaio.
Se non piove per san Feliciano, vale più il sacco che il grano (24 Gennaio)
San Paolo chiaro e la Ceriola scura, dell’inverno non si ha più paura (25 Gennaio)
Chi vole un bell'agliaio lo ponga di gennaio.
Gennaro sicco, massaro ricco.
A mezzo gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio.
A mezzo gennaio, metti l'operaio.
Delle calende non me ne curo, purché a san Paolo non faccia scuro (25 Gennaio)
Gennaio ingenera, febbraio intenera.
Gennaio
Siamo in gennaio. E' inverno. Fuori fa freddo,
nevica, c'è gelo.
Gli alberi sono nudi, al mattino sono coperti
di brina.
I campi sono coperti di neve.
Sotto però il grano vive.
Ormai tutti hanno il cappottino e si coprono bene.
Molti bambini hanno i geloni.
Il freddo fa venire molte malattie.
Sui monti c'è neve. Molti vanno a sciare.
Se cade la neve in città, deve essere spalata.
Le strade d'inverno diventano pericolose.
Gennaio
Neve dappertutto. Mala vita riprende
con più vigore di prima, a patto che ci
rinnoviamo con noi stessi.
Anno nuovo, vita nuova.
E' uno dei mesi più freddi dell'anno.
La neve ricopre tutto col suo mantello candido.
Il vento urla fra i rami degli alberi spogli.
Il cielo è bigio, coperto di nuvoloni carichi
di pioggia o di neve.
Gli uccellini non cantano più.
Gli alberi alzano verso il cielo le loro braccia
stecchite e nude.
Sotto la neve, pane! E Gennaio copre di un
mantello candido le verdi piantine del grano
che così non geleranno.
Gennaio
Ecco gennaio, il primo mese dell'anno. La
campagna è ancora spoglia, deserta, silenziosa.
Gli alberi alzano verso il cielo grigio i rami nudi.
Tutto è assopito: questo è il tempo dell'attesa:
si sente nell'aria un senso di dolce riposo.
Non si odono ronzii di insetti, canti di uccelli.
Solo qualche passero saltella qua e là in cerca
di cibo. D'improvviso si leva un canto, piccolo, timido.
E' il re delle siepi che canta, l'uccellino del freddo:
lo scricciolo. Saltella, di rametto in rametto,
piccolo fagottello di penne arruffate, che una
minima brezza di vento fa vibrare come mille
bandiere. E il suo canto rianima ogni cosa.
Perchè in esso è la certezza che la primavera tornerà.
Mimì Menicucci
E' Gennaio
Tutti i bambini lo aspettano con gioia, ma
anche con un pò di timore, perchè non
sanno che cosa porterà la Befana.
Siamo proprio nel cuore dell'inverno:
qualche volta soffia un vento gelido, talora
un bianco e morbido mantello ricopre la terra
infreddolita.
E' la neve che cade!...
I ragazzi si divertono a far pupazzi e a
giocare a pallate di neve.
Ogni tanto si ode un frullo d'ali; sono passeri
che hanno fame e freddo, cercano briciole e
semetti qua e là.
I semi, sotto terra, attendono la primavera
che tornerà per far sbocciare le tenere piantine.
Poesia di M. Giusti
Scherzo di Gennaio
I rigori di gennaio
portan sempre qualche guaio;
acqua, freddo, ghiaccio e neve,
notte lunga, giorno breve,
influenza e raffreddore,
naso rosso a tutte l'ore.
Quando il ciel si mette al bello,
cercan tutti il solicello.
I piccini, intorno al mondo,
fanno un pazzo girotondo;
mentre quelli grandicelli
studian giochi novi e belli.
Sopra il ramo scheletrito,
l'uccellino è intirizzito.
Il comignolo sul tetto
fuma allegro e per dispetto
si diverte a far tossire
la civetta, da morire.
Ride un topo come un matto,
mentre strizza l'occhio al gatto.
Poesia di R. Pezzani
Gennaio
Cerchi il fuoco e porti in dosso
umor nero, vento e gelo;
col tuo sguardo incanti il fosso,
col tuo fiato appanni il cielo
Per il freddo che tu porti
prati e boschi sembran morti,
ma di sotto la tua neve
vita nuova il grano beve.
Poesia di L. Santucci
Gennaio
Vien Gennaio freddoloso,
con la barba di ghiaccioli,
sotto il ciel cupo e nevoso
coi suoi undici figlioli.
Son Febbraio, Marzo e Aprile,
Maggio, Giugno, Luglio e Agosto;
poi Settembre il più gentile,
ed infine Novembre, brullo,
e Dicembre, ultimo nato,
che riporta a ogni fanciullo
il Natal tanto sognato.
Che simpatica famiglia
reca sotto il suo mantello!
Nessun mese gli somiglia:
e a suo modo ognuno è bello.
Poesia di Gennaio
di C. Prosperi
Ecco Gennaio
con il suo saio
con il fianco
tutto bianco.
Viene innanzi il vecchierello
e via caccia il tempo bello;
reca seco giorni brevi,
nebbie, venti, ghiacci, nevi.
Poesia di Renzo Pezzani
Gennaio
Bigio il ciel, la terra brulla,
questo mese poverello
nella sporta non ha nulla,
ma tien vivo un focherello;
breve il dì lunga la notte,
cerca il sole con affanno,
ha le tasche vuote e rotte,
ma nasconde il pan d'un anno.
Poesia di M. Giusti
La canzoncina di Gennaio
I rigori di gennaio
portano sempre qualche guaio:
acqua, freddo, ghiaccio e neve,
notte lunga e giorno breve,
influenza e raffreddore,
naso rosso a tutte l'ore.
Quando ilciel si mette al bello,
cercan tutti il solicello...
Poesia di G. Ferrara
Gennaio
Io sono dell'anno
il primo mese
ed un inchino
vi fo cortese.
Son triste, squallido,
son freddo tanto,
e il monte e il piano
di neve ammanto.
Pur son benefico...
Vi sembra strano?
Sotto la neve
germoglia il grano.
Poesia di O. Cima
Gennaio
Io sono il primo di dodici figli
tutto vestito di candidi fiocchi;
spargo brillanti per campi e per cigli,
porto ai camini la festa dei ciocchi.
Di ghiaccio e neve ricopro le vette
e metto al fuoco le dodici ballotte.
Poesia di Hedda
Gennaio
Mantellino di neve
ricciolini di ghiaccio,
tacito, freddo e lieve,
chi son io che m'affaccio?
Tra i fischi del rovaio
o bimbi, ecco Gennaio!
Filastrocca di Gennaio
di M. Comassi
O gennaio sonnacchioso
stai nel tuo mantel nebbioso.
Lunghe notti e giorni corti,
neve e brina tu ci porti.
Chiudi in casa noi bambini
e fumare fai i cmini.
Tu le stelle più brillanti
specchi in ghiacci scintillanti.
Forse un mago sei, gennaio,
e tra il vento tuo rovaio,
tu nascondi un solicello,
mite, lieve, riderello,
e d'un fiore il calicanto,
doni a tutti il dolce incanto
Gennaio
di Rosmarj
Gennaio col manto di neve stanotte è venuto
e brontola in mezzo alle case...Bambini, sentite?
Fa il naso rosso dal freddo, in continuo starnuto,
ma porta per voi tanti doni: arance squisite,
e poi lattemiele, e tazze di buon cioccolato,
e qualche aspirina ad un bimbo malato..
Gennaio
Gennaio, col manto di neve, col sacco pesante,
ci porta le serie promesse di esser più buoni.
Ci porta le gite in montagna e l'arietta frizzante,
ma insieme ci parla di scuola e di lunghe lezioni.
Ha il viso talora severo, talora un pò gaio,
il primo dei dodici mesi, di nome Gennaio